Le prime tracce del Kefir nella storia sono avvolte nel mistero. Sembra che un primo riferimento a
questa bevanda compaia addirittura nell’episodio biblico in cui Abramo offre del latte
fermentato agli angeli arrivati ad annunciargli la paternità… sapendo a quale età Abramo
ebbe il figlio Isacco, diventa difficile non attribuire al Kefir quelle proprietà che permettono
agli uomini di avere figli fino a 90 anni!
Tracce di questi fermenti non sono presenti solo nella religione cristiana, ma anche in quella
musulmana, sembra infatti che sia stato lo stesso Maometto a donare i primi grani agli avi montanari
della regione, quando si trovava di passaggio nel Caucaso. Questi grani sono stati custoditi a lungo,
gelosamente, per paura che una loro diffusione avrebbe ridotto o annullato gli effetti benefici della
bevanda. E qui irrompono i primi interrogativi… Dove ha trovato Maometto i fermenti di kefir?
E soprattutto come mai li ha distribuiti pur essendo una bevanda (leggermente) alcolica che
teoricamente non può essere bevuta dai musulmani?
Vi sono riferimenti alla nostra “bevanda fementata”, persino nei racconti di Marco Polo,
solo che veniva chiamata chemmisi (o koumis).
In epoca decisamente più recente, alla fine del diciannovesimo secolo, il kefir inizia ad essere
studiato dai medici per le sue proprietà relative alla cura della tubercolosi e delle malattie
dello stomaco ed intestino. Il premio nobel Ilya Ilyich Mechnicov iniziò a ritenere che
l’utilizzo costante e prolungato del kefir avesse un effetto molto benefico per la
vecchiaia, infatti egli superò la soglia dei 70 anni quando l’età media era decisamente
inferiore.
Ma fino a questo periodo era ancora impossibile sviluppare su grande scala la coltivazione di kefir,
a causa della difficile reperibilità dei grani, che all’epoca erano conservati segretamente.
In Russia, con un escamotage, Irina Sakharova riuscì a farsi consegnare i miracolosi fermenti dal
principe Bek-Mirza Barchorov, che a sua volta li consegnò ai fratelli Blandov, i quali, nel 1908 nella loro latteria, iniziarono a produrli e commercializzarli in esclusiva per tutta la città di Mosca.Al giorno d’oggi, il kefir è una bevanda molto diffusa nei paesi dell’ex URSS e si stima che il consumo procapite annuo sia intorno ai 4,5 kg.
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